Cedesi attività commerciale, cosa tenere in considerazione

La cessione delle attività commerciali segue le tendenze del mercato e nel corso degli anni, per varie ragioni, si è visto un aumentare o diminuire delle compravendite di attività commerciali.

Negli anni scorsi, in particolare fino alla pandemia da Covid-19, le cessioni delle attività commerciali sono diminuite in seguito alla “legge Bersani” del 2006: sono state abolite le licenze per i negozi fino a 250 mq e ridotte le tabelle merceologiche a 2 sole categorie, del food o non-food.

Le licenze hanno perso la maggior parte del loro valore favorendo contratti di locazione e aperture libere di nuove attività anche con molta improvvisazione e poche conoscenze: il tempo di vita delle attività è così crollato, portando ad una media di sopravvivenza di 3 anni delle attività commerciali.

La pandemia è stata la parentesi, speriamo chiusa, che ha aggravato ulteriormente tutte le situazioni già precarie soprattutto delle piccole attività.

La cessione di un’attività commerciale non per forza dipende però solo da problematiche di tipo economico.

 

Cause di cessione dell’attività

La scelta di cedere un’attività può avvenire per svariati motivi e per questo non bisogna pensare che un’attività non sia sana ma valutare tutte le cause in essere e probabilmente l’acquisto di quella attività potrebbe anche rivelarsi un affare.

La cessione di un’attività commerciale avviene spesso per:

  • Chiusura generazionale, quando l’imprenditore ha trascorso nell’attività la maggior parte della sua vita lavorativa e decide di chiudere se non ha nessuno a cui passare il testimone
  • La chiusura può avvenire anche semplicemente perché la vita media di un progetto imprenditoriale si è accorciata notevolmente rispetto al passato
  • Alcuni imprenditori acquistano e rivendono continuamente
  • Discussioni e rotture nei rapporti tra soci che non permettono di mandare avanti l’attività in modo sereno e duraturo

Valutare un’attività da cedere non è quasi mai facile e si può incappare in errori anche molto importanti per il futuro delle eventuali trattazioni commerciali.

Rivolgersi a personale qualificato per una valutazione in linea con il mercato e con le risorse dell’attività, è sempre la scelta ottimale.

Alcuni consigli quando si cede un’attività commerciale:

  1. Attività commerciale e immobile dove viene svolta l’attività sono due beni distinti
  2. Essere discreti e riservati nei confronti di clienti e dipendenti
  3. Trovare il prezzo di vendita giusto e le condizioni di pagamento corrette
  4. Prezzo e valore sono due numeri diversi e l’imprenditore deve saper scindere le emozioni nella ricerca del prezzo di vendita dell’attività commerciale
  5. Se gli immobili hanno un contratto di locazione è necessario verificarne la scadenza in modo da garantire l’attività commerciale per un certo numero di anni
  6. Farsi affiancare da professionisti ed esperti del settore

Evitare gli errori!

Avere a fianco uno specialista per l’assistenza alla vendita non significa che l’imprenditore non debba fare la sua parte e in tal senso bisogna evitare questo tipo di errori:

  • La vendita deve essere pianificata con largo anticipo in modo da non perdere delle opportunità: i tempi delle compravendite sono molto lunghi, bisogna essere organizzati e preparati per tempo anche con tutta la documentazione
  • Trovare il consulente giusto nell’affiancamento non è scontato
  • L’imprenditore deve mettere in vendita anche la sua passione in modo che l’acquirente possa carpire il valore dell’attività: non sempre si vende perché le cose vanno male e bisogna sottolineare le motivazioni reali di questa scelta
  • Non sottovalutare l’argomento dipendenti: la migliore tattica è quella di non far sapere a clienti, fornitori e dipendenti della futura vendita dell’attività commerciale
  • Stabilire un prezzo di vendita o troppo alto o troppo basso
  • Non intercettare l’acquirente giusto: l’attività deve procedere e vendere al primo offerente senza fare le valutazioni giuste potrebbe essere un rischio per l’attività futura stessa